Page 37 - Lago_Fucino
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A poca distanza dalla città di Pescina, sopra e sotto il Livellario del Fucino, s’incontra il paese, San
                   Benedetto Dei Marsi che, in origine si chiamava Marruvium e Valeria ed era anche la capitale dei Marsi;
                   nel Medioevo, il nome Marruvium venne sostituito da Civitas Marsorum, denominazione che conservò
                   fino  al  XIII  secolo,  epoca  nella  quale  venne  distrutta  dai  Conti  di  Celano.  In  onore  dei  Benedettini,
                   risorse con il nome di San Benedetto. Il papa, Bonifacio IX, donò al monastero, tutti i suoi beni.

                   Nell’antica comunità dei praticanti di Santa Sabina, si può ammirare la porta dell’antico tempio di Giove,
                   ornata di splendidi bassorilievi; l’anfiteatro Romano, e numerose vestigia recentemente venute alla luce.

                                                                 Proseguendo in senso orario si incontra Venere
                                                                 che era ed è ancora ricco di sorgenti d’acqua che
                                                                 si riversavano nel Fucino. A pochi chilometri c’è
                                                                 poi  Ortucchio  Dei  Marsi,  che  anticamente  si
                                                                 chiamava Ortigia, in cui all’epoca, il duca Antonio
                                                                 Piccolomini, edificò un castello e cinse di mura il paese.
                                                                 Oggi ospita la grande Stazione Tele spazio del Fucino.

                                                                 Sempre  per  la  strada  Circonfucense  si  arriva  a
                                                                 Trasacco, che al tempo dell’antica Roma si chiamava:
                                                                 Trans-acquas, che significa, al di qua delle acque; è in
                                                                 parte  edificato  sotto  il  Monte  Carbonario,  o  anche
                     Trasacco Trans-acquas.
                                                                 Labrone. L’antico Paese conserva ancora integra la
                                                                 sua torre medievale dei Feboni; è inoltre il Paese
                   dove nacquero: il prete, Mutio Febonio, che fu l’illustre e autorevole scrittore della Marsica, morto il 3 Gennaio 1663; la
                   prima edizione di Historiae Marsorum è del 1678. Il cardinale, Cesare Baronio,  fu autore di una storia ecclesiastica.

                   Più in là troviamo Luco Dei Marsi, che in passato si chiamava Lucus Angitiae; si dice che sia stato distrutto dai
                   Romani  quando  sfondando le fortificazioni: entrarono nella Marsica, perché oltre a dietro Paterno
                   Vecchio, l’altra porta di ingresso nella Marsica, si trovava a Lucus Angitiae. I Romani, cancellarono
                   definitivamente anche le città: Milonia, Plestonia e Tresilia. Nei pressi di Lucus Angitiae c’era il Bosco Sacro
                   con la dea Angitia e, un po’ più in basso di Angizia, già nell’alveo del Fucino, sorgeva il paese Penna, che
                   fu abbandonato per l’aria malsana e una funesta epidemia di malaria dovuta forse anche a un’invasione di
                   serpenti. Penna, in seguito venne sommersa dalle acque del Lago e poi scomparve per sempre.
                   La irreperibilità è attestata da un documento del 1376. Antinori: Annali d’Abruzzo.

                   Gli abitanti di Luco Dei Marsi, laboriosi per natura, erano in parte dediti alla pesca. Luco dette il più gran
                   numero ed i migliori operai anche con mansioni qualificate alla grande opera del prosciugamento e di bonifica del Fucino.
                   Luco oggi è ricco di un elevato numero di abili imprenditori agricoli e di altre redditizie realtà economiche.

                     Da Luco Dei Marsi costeggiando il Monte Salviano, per incamminarci verso Avezzano, a ridosso del
                   Nucleo  Industriale,  incontriamo  il  Cunicolo  Maggiore,  il  Pozzo  N°  23  ed  il  Cunicolo  del  Ferraro
                   dell’antico Emissario Romano e, al di sotto di questi, trovasi già all’interno della Pianura Del Fucino, il
                   Monumento dell’Incile, che è anche la Testa e l’insieme, dove attraverso il Canale Collettore Centrale,
                   confluiscono le acque per essere immesse nel Nuovo Emissario Torlonia, oppure nella Nuova Galleria
                   complementare di sezione più piccola, quest’ultima approvvigiona d’acqua le industrie della Marsica e le
                   possenti turbine che azionano gli alternatori della Centrale idroelettrica di Canistro nella Valle Roveto.


















                                                                        Incile - Testata Emissario Torlonia


                                                          MARIA
                                                    SINE * LABE * CONCEPTA
                                                          AVSPICE
                                                   OPVS * AB * IMPERATORIBVS
                                                        REGIBVSQUE
                                                     FRVSTRA * TENTATVM
                                                     ALEXANDRE * TORLONIA
                                                       ROMANUS * V * P
                                                        INGENTI * ANIMI
                                                        ET * AERIS * VI
                                                     COEPIT * A * D * MDCCCLIV
                                                    PERFECIT * A * D *MDCCCLXXVI
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