Page 21 - Lago_Fucino
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Per assistere all’inaugurazione di un’opera, benché non ancora completata, e che,
                   aveva in ogni caso del meraviglioso. Oltre tutta la cittadinanza del circondario del
                   Fucino, accorse una moltitudine di persone, da Roma, Sulmona, L’Aquila, Sora,
                   Cassino, Napoli e da tante altre località.

                   Nei pressi della piccola galleria a sifone, fu disposto uno spazio per accogliere i
                   rappresentanti della Provincia di L’Aquila, le autorità militari, civili ed ecclesiali.

                   Federico Di Giacomo, in quel tempo, vescovo della Diocesi dei Marsi, dopo aver
                   officiato il consuetudinario rito, pronunciò alcune locuzioni di circostanza, quindi,
                   benedì i lavori ed espresse gratitudine alla “Divina Provvidenza” per aver protetta
                   la ciclopica impresa di Alessandro Torlonia.

                   Con gioia ed emozione del principe Alessandro, degli ingegneri: Brisse e Bermont
                   e di tutte le persone intervenute, furono aperte, progressivamente, le paratoie che
                   trattenevano le acque, le quali, stramazzarono con fortissimo gorgogliamento nel
                   bacino di scaricamento, addentrandosi poi nella galleria sotterranea. Allora ne uscì
                   una densa nube d’acqua nebulizzata che avvolse le persone presenti, e le acque,
                   inabissandosi nell’Emissario, rimbombavano come il tuono.

                   Sui volti degli astanti era viva l’espressione di felicità, di meraviglia, di stupore e di
                   gioia, tantoché l’un l’altro, guardandosi si dicevano fra la contentezza e l’attonito:
                              — «questa volta se ne va davvero l’acqua del Lago Fucino!» —

                   Alessandro condivise la gioia di questo avvenimento storico per la Marsica, elargendo
                   doni in denaro a tutte le famiglie bisognose dimoranti nel circondario del Fucino.

                   Quanta differenza tra questa modesta e commovente cerimonia e le clamorose feste
                   che si celebrarono in quegli stessi luoghi 1.808 anni prima; in questa circostanza non
                   scorreva il sangue delle persone massacrate nella Naumachia; non c’erano nemmeno
                   gli applausi, le grida e i gemiti di dolore dei feriti e dei morenti, ma lagrime di gioia e
                   allegri canti che rintronavano nell’aria di tutto il Popolo della Marsica festante.

                                                                                    Monumento onumento
                                                                                    M
                                                                                    Monumento Monumento
                                                                                      d
                                                                                      dell’Inciledell’Incile
                                                                                      dell’Incileell’Incile.
                                                                                  Posa della Statua di
                                                                                        Maria
                                                                                 Immacolata Concezione
                                                                                      sulla Testa
                                                                                    dell’Emissario.
                                                                                    alta metri sette.
                                                                                      Ritratto di
                                                                                  Alessandro Torlonia
                                                                                  In un dipinto nella sua
                                                                                      Residenza.
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